Con il comunicato del Ministro della Giustizia del 17.12.2009, è stato reso noto che il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge con importanti novità nel campo della giustizia.
Vediamole brevemente, per come riportate nelle slides messe a disposizione dal Ministero.
A parte alcune norme in materia di organico della Magistratura (con la proroga dei Magistrati Onorari sino al 31.12.2010 e le norme straordinarie per la copertura dei posti vacanti negli uffici giudiziari meno richiesti dai magistrati) i punti più interessanti sono quelli relativi alla chiaramente manifestata volontà del ministro di introdurre massicciamente il ricorso alla digitalizzazione nel processo civile ed in quello penale.
Ed infatti, verrà resa obbligatoria la PEC nel processo penale, ad eccezione delle sole comunicazioni rivolte all’indagato o all’imputato, per una maggiore garanzia.
Secondo il Ministro “la Posta Elettronica Certificata si rivela la chiave di volta del sistema di comunicazioni dei cittadini con la pubblica amministrazione, e modernizza anche l’amministrazione giudiziaria portandola nell’era dell’Information Technology” ed “il ricorso alla posta elettronica certificata, ormai resa obbligatoria per tutti i professionisti, consente di raggiungere, in tempo reale, la certezza della notifica di ogni atto del processo, eliminando le lungaggini del processo cartaceo e le incertezze determinate dalla notifica effettuata con gli strumenti ordinari“.
Tuttavia, le comunicazioni via email verranno rese obbligatorie a seguito della verifica della funzionalità dei singoli uffici giudiziari, effettuata dal Ministero della Giustizia, con il coinvolgimento dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati interessati e dell’Avvocatura dello Stato. E qui, c’è da sperare che non si inceppino troppi meccanismi.
Il completamento della digitalizzazione della giustizia dovrebbe proseguire con il completamento del quadro normativo del processo telematico, secondo le seguenti scadenze, adempimenti ed obiettivi (a dire il vero più che auspicabili):
• entro 60 giorni dalla conversione del decreto‐legge sarà completato il quadro normativo, con l’adozione di nuovi regolamenti per il processo telematico sia nel settore civile che in quello penale;
• con l’adozione dei regolamenti previsti dal decreto‐legge viene completata l’adozione dell’informatica per tutti i passaggi processuali;
• attraverso il processo telematico le parti potranno trasmettere i loro atti e verificare lo stato delle procedure in tempo reale, on line, e verrà così, garantita una maggiore facilità di accesso, da parte degli operatori del mondo della giustizia, ai dati processuali di loro pertinenza;
• viene assicurata maggiore trasparenza dell’attività giudiziaria;
• viene decongestionata l’attività degli operatori amministrativi, che vengono sgravati dagli onerosi compiti informativi che oggi svolgono.
Letta così, la novità legislativa sembrerebbe una estensione generalizzata di pratiche già in essere in alcune realtà giudiziarie.
Tra le finalità del decreto-legge, poi, si dovrebbe creare una forte spinta per l’eliminazione della carta (finalmente verrebbe da dire, sembra esserci l’intenzione di eliminare alcune storture ed incongruenze anacronistiche):
• viene fortemente incentivato l’impiego delle nuove tecnologie per ridurre l’uso del supporto cartaceo per il rilascio delle copie;
• l’attuale normativa è particolarmente penalizzante per chi richiede le copie in formato digitale in quanto il costo delle copie è ancorato al tipo di supporto e non sono previsti i supporti dell’ultima generazione;
• con la nuova normativa le copie su supporto digitale diventeranno meno costose di quelle cartacee ed il maggior ricavato verrà impiegato direttamente per il potenziamento delle infrastrutture informatiche.
Un ulteriore aspetto veramente importante, sarà la notifica per posta elettronica degli atti cartacei:
• viene introdotta la possibilità di notificare per posta elettronica anche atti cartacei da parte degli ufficiali giudiziari;
• viene introdotta una nuova norma nel codice di procedura civile, per consentire una nuova importante modalità di notifica degli atti processuali mediante la posta elettronica certificata;
• L’ufficiale giudiziario, anche se l’atto da notificare è cartaceo, potrà digitalizzarlo tramite scanner, firmarlo digitalmente e notificarlo tramite posta elettronica certificata;
• in tal modo si avrà una enorme riduzione dei tempi processuali, grazie al completamento della notifica in tempo reale, ed una maggiore certezza del procedimento di notifica, rispetto a quello oggi attuato mediante la posta ordinaria.
Altre utili novità riguardano nuovi mezzi di pagamento nel processo; attraverso le nuove norme, infatti, sarà possibile finalmente pagare con carta di credito, bancomat o bonifico via internet le somme e poter effettuare tutte le operazioni dallo studio del professionista, senza accedere agli uffici giudiziari;
Infine, ci saranno nuove modalità per la raccolta di statistiche.
Queste modifiche, sulla “carta” sono molto importanti, anche se presuppongono un vero e proprio salto di qualità della cultura media di tutti gli operatori del diritto, ancora troppo attaccati alla cara vecchia carta con timbri e marche da bollo.
Per non parlare, poi, della necessità per gli Ufficiali Giudiziari di scannerizzare gli atti da notificare, firmarli digitalmente ed inviarli a mezzo posta elettronica certificata agli indirizzi dei destinatari (solo professionisti che hanno dichiarato il loro indirizzo, quindi? e se si tratta di un comune cittadino? o al professionista al di fuori della sua funzione?).
Ovviamente, si suppone che verranno forniti dal Ministero sia gli scanner, sia le firme digitalei sia gli indirizzi di PEC, ma soprattutto che gli Ufficiali Giudiziari siano preparati alla loro scannerizzazione e trasformazione in formato digitale, nel rispetto delle norme al riguardo esistenti.
Un ultimo pensiero vada alla c.d. Casella di Posta Elettronica Certificata del Processo Civile Telematico. Da intendersi abrogata (implicitamente)?
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